La musica neuropsicofonica scende in campo. Una risorsa per gli atleti, i preparatori e gli allenatori.

Dopo la laurea, durante il primo anno di specializzazione, venivo a conoscenza di studi precursori sulla relazione musica-sport-cervello e organismo umano come quello di Karageorghis & Terry che sottolineavano come in alcuni momenti della prestazione sportiva  la musica avesse la capacità di suscitare un piccolo ma significativo effetto sulla performance, oltre ad essere una risorsa ideale per l’allenamento.

Nel 2010 mentre ero ricercatore sulla correlazione suono-frequenza e neurofisiologia cominciavo ad individuare alcune composizioni di suoni e sviluppi armonici utili per l’analgesia nel travaglio e durante il parto come delegato di reparto per un’èquipe ginecologica in una clinica milanese . Ne realizzai delle composizioni musicali e cominciai così a sperimentarle con giovani atleti di una scuola calcio qualificata di cui ero psicologo di riferimento per la Figc. Cominciai da subito a raccogliere dati su alcuni aspetti fondamentali dell’applicazione della Neuropsicofonia. Il presidente della società strutturò una successione di incontri formativi a tal riguardo sia per gli allenatori che per i dirigenti e l’iniziativa ebbe una eco positiva anche in altre società che mi hanno permesso nel tempo di accompagnare la preparazione e l’allenamento di grandi campioni professionisti.

La mia sperimentazione della Neuropsicofonia nel calcio in entrambe le realtà tra loro molto diverse ovvero, l’attività di base e l’agonismo, mi ha permesso di individuare alcuni punti chiave in cui una determinata musica può influenzare la performance sia durante le fasi di preparazione che durante la gara:

- Modificazione della coscienza e canalizzazione dell’attenzione sull’azione;

Nelle fasi di allenamento sub-massimali,  la musica neuropsicofonica distoglie la mente dalle sensazioni    di fatica. Rende l’allenamento più divertente desensibilizzando il cervello agli stimoli di affaticamento che possono presentarsi. La Neuropsicofonia non riduce la capacità neurologica dei i muscoli e degli organi nell’inviare segnali al cervello ma renderà il tutto più piacevole e pertanto meno faticoso in quanto l’aspetto piacevole aumenta la produzione di endorfine, il nostro antidoto naturale al dolore fisico.  

- Sincronizzazione;

Alcuni brani neurospicofonici a struttura blues come per esempio la base da cui è nata la canzone “Non ho   mai capito” (Believe Digital) hanno dimostrato una maggior sincronizzazione dell’atleta con gli elementi ritmici (battiti e tempo) con movimenti ripetuti. La sincronizzazione consente l’aumento della resistenza e il prolungamento della performance.

- Controllo dell’ansia;

Si è rilevato negli atleti sottoposti a rilievo dei dati prima di alcune gare impegnative una modificazione   del sistema nervoso vegetativo, quello che regola la pressione arteriosa, il ritmo cardiaco, la respirazione, la sudorazione e altre reazioni fisiologiche che possono essere alterate dall’ansia da prestazione.

- Potenziamento dell’abilità motoria e raggiungimento della trance agonistica;

Alcune frequenze dominanti di 124 Hz, 247 Hz e 494 Hz intervengono stimolando l'apparato vestibolare e aumentando l’equilibrio. Durante le somministrazioni in allenamento si è apprezzato il miglioramento delle prassie sino a raggiungere livelli di coordinazione superiori alle aspettative.

                                                                                                             

                                                                                                 Adriano Formoso

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