Molti artisti e operatori del mercato discografico stanno investendo in produzioni musicali che possano colpire il fruitore e far tendenza imprudentemente. Vengono generate stimolazioni cerebrali senza alcun criterio scientifico che preservi l'incolumità da possibili danni alla psiconeurofisiologia umana. Si banalizza così il potere della musica a livello clinico e terapeutico. Mi rivolgo a quest’ultima trovata discografica della "Musica 8D".  

Di cosa si tratta oggettivamente? I brani definiti in “8D” non sono altro che brani mixati in modo particolare dove, intervenendo sulla fase e, attivando la sorgente sonora in punti diversi del campo uditivo, genera la sensazione che una sorgente sonora, un rumore o una voce si muovano spostandosi da una posizione ad un’altra della nostra percezione e rappresentazione mentale di uno spazio.

Si stabilisce da quale direzione arrivi lo stimolo sonoro per ingannare l'area sensoriale dell'ascoltatore. Ho potuto osservare come in alcuni casi queste stimolazioni con la musica 8D in cuffia possono generare l'insorgenza di anomalie nel funzionamento psico-neuro-fisiologico della persona soprattutto per chi ha già sofferto di alcuni disturbi come forme di epilessia, cefalee, stati confusionali e altri disagi di natura psicosomatica.

Come la prospettiva nella pittura ci offre un’illusione di profondità, già nei miei studi di Neuropsicofonia ben 14 anni fa nel 2006 ho realizzato dei brani (che oggi verrebbero anch’essi denominati 8D) in cui gli emisferi cerebrali vengono sottoposti a stimoli sonori alternati da un punto all’altro del campo percettivo e uditivo. Questi brani, di cui alcuni pubblicati in “Nascere a tempo di rock”, hanno lo scopo di stimolare a livello controlaterale in modo alternato sugli emisferi cerebrali gli effetti dell’EMDR (dall'inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing,  ovvero Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) una tecnica protocollata in uso agli specialisti nota per il trattamento dei disturbi post-traumatici e la rielaborazione di traumi. Le stimolazioni sonore studiate e controllate da un professionista della salute hanno quindi una funzione terapeutica e sono un vero e proprio medicamento. Per questo consiglio ai miei lettori di utilizzare con prudenza i prodotti musicali con attribuzione di “8D”.

Come ricercatore e musicista ho sperimentato gli effetti dei suoni e delle frequenze a tal punto da comprendere come una determinata musica può favorire o meno una gravidanza e lo sviluppo di un bambino. Per non parlare di tutti gli altri impieghi della musica concepita e somministrata a fini terapeutici attenendosi ai fondamenti della Neuropsicofonia impiegata da me e i miei collaboratori nella cura di varie malattie e stati di sofferenza psichica.

Con vari stimoli sonori e frequenze acustiche è giusto anche giocare, che sia “8D”, “3D”, Quadrifonia o altro ancora ma, come in ogni attività ludica non permettiamo che essa si trasformi in un’esperienza pericolosa e dannosa.

 

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